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70 anni di Storia e Successi
Nato negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso, trasferitosi poi in Australia, lo Speedway è esploso in tutto il suo successo in Inghilterra..
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Lo Speedway, approdò in Italia dopo la seconda guerra mondiale con le prime apparizioni negli ippodromi in disuso di Udine e Trieste, grazie all’interessamento dei soldati piloti inglesi, i quali organizzarono le prime gare con moto stradali adattate alla pista.
Fu assistendo ad una di queste manifestazioni, che un gruppo di sportivi leoniceni, attratti da quel fascino sottile che alimentava uno sport completamente sconosciuto, pensarono di tentare di organizzare anche a Lonigo una di queste gare, avendo la nostra città una pista in un parco denominato Ippodromo (circolo per i leoniceni) tuttora esistente, il quale per la sua configurazione si prestava a questa tipologia denominata a quei tempi Dirt – Track.
Invitarono a Lonigo un grande pilota motociclistico della velocità Dario Basso, il quale presentatosi con la sua fedele Gilera, dopo aver provato l’anello dell’Ippodromo, espresse lusinghieri giudizi sulla stessa, dichiarando che poteva essere adatta alle gare.
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Il Moto Club Lonigo, diventò realtà come associazione sportiva il 1° Gennaio 1947 con l’affiliazione alla F.M.I. e la sua prima sede fu la trattoria al Duomo di Lonigo ed accanto al primo Presidente eletto, Giovanni Panozzo ed al segretario nominato Mario Colombo, fecero parte del primo consiglio direttivo alcuni giovani e varie figure dell’ambiente imprenditoriale e commerciale leoniceno, tutti animati dello stesso grande entusiasmo.
Fu così che l’Ippodromo leoniceno, tempio incontrastato delle corse dei cavalli, vide la fine di un’epoca e fu testimone della nuova realtà motociclistica, anche se sempre di cavalli si trattava.
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Corsero in quei tempi, nell’anello dell’Ippodromo, i migliori piloti nazionali dell’epoca quali: Dario Basso, Giordano Bon, Mario Rupil, Domenico Pietrogrande, i leoniceni Francesco Lovato ed Iliade Melotto, Luigi Fantuzzi, Gino Marchezzolo, Antonio Cirelli, Carlo Mazzuccato e tanti altri, mentre tra i tanti campioni stranieri misuratisi, ricordiamo il pluri vittorioso Manfred Poschenrieder, il mitico Ove Fundin, 5 volte campione del mondo, il baronetto Barry Briggs, Gunter Valla, Runo Vedin, Otto Lantenhamer, i sidecaristi R. Kolb e K. Bold.
Per molti anni, Luglio diventò lo “Speedway Day”, un appuntamento che richiamava migliaia di appassionati da ogni parte d’Italia, come succedeva molto prima con la fiera dei cavalli, che addirittura richiamava gente da tutta Europa.
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Assaporato fino in fondo il successo del periodo pionieristico, il Moto Club prende coscienza della sua professionalità e del desiderio di organizzare gare a livello mondiale e pertanto si organizza per dare vita a quel salto di qualità da tutti auspicato.
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Essendo la pista del Circolo non più adatta al progetto mondiale, il Moto Club emigrò in quel di Monticello di Fara, costruendo assieme alla parrocchia di quella frazione, un impianto consono alla nuova realtà organizzativa, fra le proteste di parte della cittadinanza leonicena, alla quale veniva sottratto un pezzo di storia.
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Pur arrivando le prove di campionato del mondo, il sogno dell’allora Presidente Cav. Luigi Ugo Manega e di tutto il consiglio direttivo del Moto Club, era quello di tornare in patria e cioè a Lonigo e costruire una nuova pista iridata.
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La “terra promessa” fu trovata in via S. Marina ed il grande sogno divenne realtà, con un miracolo di grande volontà e dedizione da parte di tutti i soci, i quali prestarono la loro opera gratuitamente in tutti i momenti liberi dai loro interessi personali e dal loro lavoro.
I lavori iniziarono nei primi giorni di Gennaio 1977 e l’impianto fu pronto il 12 Giugno 1977, collaudato con l’organizzazione della Semifinale del Campionato del Mondo a Coppie, con uno strepitoso successo di pubblico e con il plauso delle autorità civili e sportive della Federazione Nazionale ed Internazionale, i quali avevano considerato il complesso sportivo come uno dei più belli d’Europa.
Da quel fatidico giorno, la nostra associazione sportiva ha incamerato sempre maggiori successi, organizzando manifestazioni nazionali ed internazionali tra cui ben 5 Grand Prix d’Italia, 3 Challenge Grand Prix, 2 Finali Mondiali a Coppie, 5 Finali Mondiali Under 21, 4 Finali Continentali, 2 Trofei FIM Flat Track, ricevendo inoltre dal C.O.N.I. la Medaglia d’Argento e la Medaglia d’Oro al Merito Sportivo dal CONI (solamente pochi Club in Italia possono ambire simile prestigio).
Il binomio Lonigo – Speedway, si impone prepotentemente anche a livello di risultati sportivi conquistati dai suoi piloti nelle varie discipline a cominciare da Annibale Pretto, primo grande pilota leoniceno, il quale conquistò due titoli nazionali, proseguendo con Francesco Bigiato che conquistò tre titoli nazionale e fu il primo pilota nazionale a conquistare una finale del campionato del mondo, arrivando ad Armando Dal Chiele, premiato con la medaglia F.I.M. per il suo terzo posto conseguito nella finale mondiale di grass–track nel 1993.
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Dal club di Lonigo sono usciti anche tanti altri bravi piloti, tra i quali: l’astro nascente Paolo Noro, ritiratosi prematuramente dalle competizioni per un brutto incidente in gara; Valentino Furlanetto vincitore di due titoli nazionali; Giorgio Zaramella ed Ottaviano Righetto, facenti parte per molto tempo del gruppo della nazionale di Speedway; Giuseppe Scalzolaro, anche lui ritiratosi per un grave incidente.
Gli anni successivi vedono la vittoria del titolo italiano senior del pilota Stefano Alfonso (1998) e la nascita di nuovi campioni come Andrea Maestrelli (Campione Italiano Junior 1996) e Marco Salmistraro campione junior 1998 a soli 15 anni.
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Nel 2006 e nel 2008 il Moto Club Lonigo vince gli Internazionali d’Italia (campionato italiano a squadre).
Il 2006 vede anche il triondo dei piloti leoniceni nei titoli individuali senior open ed under 21 con Mattia Carpanese che si ripeterà nel titolo senior anche negli anni 2007 – 2008 e 2014.
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L’anno 2009 vede la vittoria del Campionato Italiano Speedway da parte del leoniceno DOC, e figlio d’arte, Guglielmo Franchetti.